Il caro carburante mette in ginocchio anche il comparto pesca: i costi, ormai diventati proibitivi, del gasolio, hanno indotto scioperi in tutta Italia, in vari settori e anche i pescatori di Terracina in difficoltà hanno deciso così di dare un forte segnale alle Istituzioni, scioperando per una settimana e unendosi ai pescatori di tutta Italia, in particolare ai pescatori di Civitavecchia, Anzio, La Spezia e altre città, che man mano abbracciano la protesta. Perché lo sciopero? Il prezzo del gasolio è lievitato da 0.40 € a 1.20 €, rendendo le spese per i rifornimenti eccessive e non recuperabili con il lavoro, ciò ovviamente riduce, anzi azzera quasi totalmente i guadagni.
A Terracina è la Cooperativa La Sirena a guidare la protesta, annunciata con un comunicato stampa sui giornali locali. Di seguito il comunicato integrale apparso su Latina Press e che spiega chiaramente le difficoltà a cui l’intero comparto va incontro: “Da oggi per tutta la settimana, i pescherecci di Terracina non usciranno in mare. L’aumento del costo del gasolio ha raggiunto livelli insostenibili tali da rendere antieconomico l’attività di pesca. La Marineria di Terracina, cosi come tutto il comparto della Pesca a livello Nazionale auspica un intervento delle Autorità preposte , tali da evitare un ulteriore sovraindebitamento delle imprese di pesca già duramente segnate dalla riduzione delle giornate di pesca decise dalla norme Comunitarie, e soprattutto all’occupazione, in quanto il fermo dell’attività comporterebbe inevitabilmente il licenziamento del personale imbarcato. Il costo del gasolio è passato dal periodo ante pandemia da €uro 0.40, all’ attuale costo di oggi pari a €uro 1,20 e le previsioni danno un trend in rialzo. Grande è l’amarezza di tutti armatori, marinai e dell’intero indotto, che si auspicano interventi atti a sostenere l’inevitabile conseguenza della morte di un importante settore della economia locale e nazionale. Nella giornata di domani 08. Marzo c.a. le imprese di pesca consegneranno alla Capitaneria di Porto la documentazione di bordo in segno di resa, all’impossibilità di sostenere la propria attività. Per mercoledi 09 Marzo c.a è previsto un incontro al MIPAAF sull’argomento sperando che si possano definire azioni ed interventi atti a salvaguardare da una fine annunciata un settore importante della nostra economia. Diversamente la protesta proseguirà ad oltranza senza escludere, la possibilità delle imprese stesse ad essere costrette a licenziare il personale.”
Alla luce della situazione non si può non esprimere totale vicinanza e solidarietà ai pescatori terracinesi e di tutta Italia, auspicando anche che i principali terminali locali dei partiti nazionali si impegnino in prima linea e facciano presso i loro referenti tutta quanta la pressione necessaria affinché si trovi una immediata soluzione, per un comparto che non può sparire o fallire, lasciando intere famiglie senza lavoro e distruggendo anche la filiera. Dare solidarietà andando a trovare i pescatori in protesta, come hanno fatto alcuni esponenti politici non basta! Bisogna spingere per una soluzione e con tutti i mezzi.
Articolo di Riccardo Esposito
Leggi anche questo articolo
Per le vostre segnalazioni scriveteci a lazio@movimentoroosevelt.com – Movimento Roosevelt Lazio è il blog dei cittadini del Lazio. Indicateci fatti, problemi, iniziative sul territorio. Vogliamo dar voce proprio a voi.