È passato ormai un po’ di tempo, da quando è stata calendarizzata la mozione 83/23 per impegnare il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a istituire la Cittadinanza Onoraria di Roma Capitale al giornalista d’inchiesta e fondatore di WikiLeaks, Julian Assange. Ad oggi detenuto nel carcere duro di Belmarsh, Assange rischia di essere estradato negli Stati Uniti e subire un processo sommario, per aver rivelato verità scomode.
● Collateral murder: Collateral Murder è un video che contiene un attacco aereo del 12 luglio 2007, su Nuova Baghdad, da parte dell’esercito statunitense nei confronti di civili iracheni disarmati, durante la guerra in Iraq. Grazie a Chelsea Manning, Julian Assange venne in possesso di questo video e di altri documenti top secret, che misero a conoscenza il mondo intero di violazioni dei diritti umani e crimini contro l’umanità durante le guerre in Iraq e in Afghanistan. Per questo, Manning venne condannata a 35 anni di carcere con l’accusa di reato contro la sicurezza nazionale, poi graziata da Barack Obama.
Anche il fondatore di WikiLeaks rischia, con l’estradizione negli Stati Uniti, un processo arbitrario e 175 anni di carcere per aver raccontato verità scomode e di pubblico interesse.
Nell’aprile del 2010, WikiLeaks mise dunque on line il video dell’omicidio di civili da parte di un’unità dell’esercito americano. L’operazione militare in Iraq, del 12 luglio 2007, si svolse in maniera molto confusa. I due apache statunitensi aprirono il fuoco su 18 civili, confondendo tra loro due giornalisti di Reuters. Dopo aver aperto una prima volta il fuoco, spararono nuovamente quando un minivan si prestò a soccorrere i feriti sul luogo. La cosa gravissima era che, dagli audio registrati, i soldati all’interno degli elicotteri si vantassero delle loro azioni criminose.
● Rischio di estradizione: il 24 febbraio del 2020 è stato avviato l’iter dalle autorità statunitensi, verso il governo britannico, per la richiesta di estradizione dell’attivista australiano. Secondo le dichiarazioni dei legali di Assange: le condizioni psicofisiche del loro assistito sono piuttosto precarie. Rischiando, con la sua consegna, che 175 anni, corrispondenti ai capi d’accusa del tutto infondati, siano per lui “una condanna a morte“. Oltretutto, l’ordine emesso dal governo britannico viola il Trattato con gli Stati Uniti d’America, che non prevede l’estradizione per i reati politici.
Il 9 giugno 2023, dopo il respingimento dell’Alta Corte britannica, per fermare il trasferimento del fondatore di WikiLeaks negli USA, il giudice monocratico Jonathan Swift conferma l’ordine di estradizione di un anno prima, emesso dall’allora Ministra degli interni, Pritt Patel.
Stella Assange, consorte di Julian, intende richiedere un ulteriore ricorso e quindi porre una nuova domanda di appello all’Alta Corte britannica.
● Voci del Sit-in: il 3 ottobre, alle ore 14,00, in una Piazza del Campidoglio a Roma dal sapore ancora estivo e poco autunnale, si sono radunati in sit-in, sotto la maestosa statua equestre di Marco Aurelio, gli attivisti per la liberazione di Julian Assange a chiedere al Sindaco Gualtieri di firmare la Cittadinanza Onoraria di Roma per l’attivista di WikiLeaks. Alle prime battute del sit-in si presentò all’evento Laura Morante, ma non si intrattenne molto; comunque, la sua presenza rimase simbolica e di certo mediaticamente rilevante, visto che la dimostrazione dell’attrice di avere a cuore la sorte del fondatore di WikiLeaks si manifestava già nella kermesse del festival del cinema di Venezia, quando sventolò, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica, un ventaglio con la scritta “Free Assange “.
Tra le persone che meritano massima riconoscenza c’è sicuramente Marianela Diaz, una storica e tenace attivista di Free Assange Italia, che attraverso il megafono pone l’accento sul fatto che: “Assange o WikiLeaks non hanno divulgato notizie che potessero mettere a repentaglio la sicurezza di alcuno Stato” e che “le informazioni erano sempre depurate dei dati sensibili e nessuna persona o istituzione è stata messa in pericolo”. (Tratto da L’Antidiplomatico)
● Alessandro Frattaroli, Associazione culturale Schierarsi-Piazza Roma, intervenendo al sit-in: “Con questa mozione possiamo mandare un segnale di umanità e di solidarietà a Julian Assange. Elevarci a non carnefici. Quei carnefici che stanno facendo pagare a una persona le colpe che non ha. Colpevole, solo per aver detto la verità. Quindi, noi ci schierano e chiediamo alle Istituzioni di non mettere costantemente all’ultimo posto dell’ordine del giorno, in Consiglio Comunale, la mozione per la cittadinanza onoraria di Roma ad Assange.”
● Virginia Raggi: “Questa mozione in realtà è all’ordine del giorno già da luglio. Ma per vari motivi la discussione è sempre stata fatta slittare e rinviata. Io credo che il PD abbia paura di discuterla. Ho quasi paura a dirlo, ma ho la sensazione che questa maggioranza pensi che ci siano persone di serie A e persone addirittura di serie Z. Alcuni consiglieri di maggioranza sono anche disposti a votarla, ma evidentemente ci sono ordini di scuderia per cui questa mozione non va discussa né approvata, ma rallentata.”
● Vincenzo Vita (ex Senatore PD, giornalista e garante di Articolo 21): “Il sindaco di Napoli l’ha firmata la Cittadinanza Onoraria ad Assange. Roma è sempre stata una città aperta. Appunto, capace di avere al suo interno tante diversità. Oggi, Roma è chiamata a dare un segno. Il Campidoglio è il Campidoglio, e quindi ci auguriamo che il sindaco Gualtieri e la maggioranza consiliare vogliano accettare la mozione.”
● La mozione proposta:
I gruppi M5s 2050, Lista Civica Virginia Raggi ed Ecologia e Innovazione hanno depositato una mozione, alla Presidenza del Consiglio comunale, che impegnasse il Sindaco Gualtieri a riconoscere la cittadinanza onoraria di Roma a Julian Assange: “In attesa del responso dell’Alta Corte britannica circa il suo ricorso contro l’estradizione verso gli Stati Uniti. Julian Assange è un cittadino australiano, editore, giornalista e sviluppatore informatico, cofondatore della piattaforma WikiLeaks, nata con la finalità di condividere e rendere pubblici documenti contenenti testimonianze di reati contro la persona, azioni di regimi oppressivi, comportamenti non etici, corruzione, esecuzioni extra giudiziarie, scandali, misure repressive, violazioni di diritti umani etc. coperti da segreto, in totale sicurezza per le fonti e con l’unico obiettivo di rendere più trasparente l’operato dei governi in nome della giustizia, dell’etica e di una democrazia sempre più partecipata, solida, libera e indipendente; nel 2010 WikiLeaks, pubblica un database contenente centinaia di migliaia di file che documentavano abominevoli crimini di guerra, attacchi intenzionali a danno dei civili, trattamenti disumani, uccisione a tradimento degli oppositori, crimini contro l’umanità, stragi di civili innocenti tra cui bambine e bambini, fino a quel momento volutamente nascosti all’opinione pubblica al fine di celare il vero volto di quelle che venivano definite “missioni umanitarie”, mettendo a disposizione del mondo intero una narrazione fattuale e veritiera sullo sviluppo e la gestione dei conflitti in medio oriente.”
● Approvazione della mozione: finalmente, dopo quattro mesi e sette manifestazioni sotto il Campidoglio e nell’Aula Giulio Cesare da parte degli attivisti delle associazioni Free Assange, Schierarsi piazza Roma ed attivisti pro Assange, il 17 ottobre, con 22 voti favorevoli su 22 votanti e presenti 34, è stata approvata la richiesta della Cittadinanza Onoraria di Roma ad Assange.
Manca solo l’ufficialità da parte del Sindaco Gualtieri.
● Virginia Raggi: “Con grande soddisfazione vi posso dire che ieri in Assemblea Capitolina, dopo mesi di tentativi andati a vuoto, è stato fatto un passo importante a tutela di Julian Assange, come persona e come simbolo: è stata approvata la mozione a mia prima firma per avviare il procedimento di concessione della cittadinanza onoraria” scrive su Facebook l’ex sindaca di Roma e consigliere M5s Virginia Raggi. “È stato un percorso complesso che ci ha visti impegnati con due esponenti della maggioranza e con le associazioni Free Assange, Articolo 21, La mia Voce per Assange e Italiani per Assange, per far capire come Roma, la Capitale d’Italia, non potesse restare indifferente di fronte alla duplice sofferenza di un uomo, ingiustamente detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, in condizioni che lo stesso Alto Commissario Onu per la tortura, Nils Melzer, ha chiarito corrispondere a torture fisiche e psicologiche, e di un simbolo che sta pagando con la vita solo per aver svolto, e bene, il suo lavoro di giornalista. Pensate: senza alcuna condanna è in carcere e rischia l’estradizione negli USA dove sarà condannato a scontare pene complessive per oltre 175 anni.”
“Sapete perché è stato un momento importante? Perché l’Assemblea Capitolina ha approvato un atto in cui si afferma che la libertà di stampa, la libertà e i diritti inviolabili delle persone sono valori fondamentali che Roma Capitale difende e tutela sempre a garanzia della piena efficacia della democrazia. E sapete perché la libertà di stampa va difesa e tutelata sempre? Perché solo se la stampa e i giornalisti sono liberi, liberi davvero, noi cittadini avremo la possibilità di essere correttamente informati e formarci un’opinione corretta sui nostri governanti, al di là delle versioni che ci vengono raccontate” conclude la consigliera pentastellata. “Ecco perché la vicenda di Julian Assange riguarda tutti noi, il nostro ruolo di cittadini liberi e informati e il futuro della nostra stessa democrazia. Nel frattempo ho già depositato la proposta di delibera per formalizzare la cittadinanza onoraria: il percorso per la concessione deve continuare velocemente perché non c’è un attimo da perdere.”
(tratto da Roma Today)
Articolo di Paola Riccardi
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