🎤 “La sostenibilità ambientale è da intendere come un processo continuo che richiama la necessità di coniugare le tre dimensioni di sviluppo: naturalistico-ambientale, sociale ed economico. Prioritario in ambito di politiche ambientali sono la tutela, la salvaguardia dell’ambiente e la sua diversità.”
Nel tuo approfondito programma presentato alle comunali del 2021 hai toccato il tema ambiente in maniera competente di chi studia davvero. Ecco: quali provvedimenti potresti indicare alla nuova amministrazione, affinché si continui a contrastare il cambiamento ambientale nelle aree urbane, nell’ambito del tuo municipio?
R: La questione della sostenibilità ambientale è un tema complesso che presuppone un approccio multidimensionale che va a coinvolgere vari settori di intervento dell’amministrazione. Oltre alla cura, tutela e salvaguardia della biodiversità delle aree verdi e dei parchi della nostra città, c’è il tema del controllo, prevenzione e contenimento dell’inquinamento acustico, atmosferico ed elettromagnetico. Senza parlare delle politiche urbanistiche che dovrebbero essere più incentrate ad una riqualificazione dell’esistente piuttosto che a un’estensione delle aree urbanizzate. Non è facile fare un mero elenco di attività da mettere in campo perché le azioni in ambito di Sostenibilità Ambientale devono andare a coniugare le tre dimensioni fondamentali e inscindibili dello sviluppo: Naturalistico-Ambientale, Sociale ed Economico, attraverso il loro bilanciamento.
🎤 Sei pioniera dell’introduzione di una compostiera all’interno di un plesso scolastico: “Rita Levi Montalcini” nel tuo municipio. Diciamolo! Nonostante l’amministrazione municipale non abbia competenza diretta sul ciclo rifiuti. Voi siete riusciti là dove gli altri non ci hanno neanche provato. Ma cos’è una compostiera di Comunità?! È un impianto nel quale confluirà tutto lo scarto organico della mensa scolastica ed in 45/60 gg diventerà compost. Assorbirà 900 utenze al giorno educando anche i bambini alla cultura del riciclo. Come siete riusciti a realizzare questa impresa così innovativa, ad impatto zero, con un app che ne controlla la funzionalità?
R: Come detto in precedenza, uno dei problemi principali nella gestione dei rifiuti è rappresentato dalla frazione umida. L’introduzione di compostiere di comunità permette di intercettare questa frazione all’origine e limitare così i costi di raccolta e trattamento. Pur non essendo competenti come municipio, abbiamo potuto realizzare questa compostiera perché è stata inserita in un progetto didattico attuato in una nostra scuola, volto ad insegnare ai nostri bambini in cosa consiste il ciclo dei rifiuti e a sperimentarlo in parte, in modo diretto. Il compost prodotto dalla compostiera, in cui gli studenti conferiscono il residuo umido della mensa, viene poi utilizzato come fertilizzante naturale per l’orto didattico.
🟥Brevi accenni: il rifugio hope si trova a Castel Sant’Elia (Vt) ed ospita al momento 300 animali di ogni specie salvati dallo sfruttamento.
📌Corinna Elfie è la fondatrice del rifugio Hope che è il nome di una pecora “speciale” trovata sola in un campo dalla proprietaria: purtroppo l’ovino morì.
📌Il campo è di mezzo ettaro per cui, per essere finanziato, Corinna, organizza due eventi al mese (per prenotarsi: 338 861 7828).
📌Con i fondi ricavati si compra il cibo per gli animali, si paga la gestione e i periodici controlli del veterinario. Serve molta collaborazione, per la manutenzione delle staccionate e della pulizia delle stalle.
🎤 “La grandezza di una Nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali” (Gandhi). Sei Vegetariana e quindi molto sensibile sulla tutela degli animali. Hai, ad esempio, denunciato in un post del 17/10/20 l’uccisione di una mamma cinghiale in una zona di Roma Nord, proprio accusando la Regione Lazio e il silenzio del Comune sul fatto che, a tuo parere, esistono altre soluzioni. Quali alternative servono per non arrivare ad un gesto tanto estremo?
R: E’ indispensabile rimuovere i rifiuti dalla strada perché sono il principale motivo per cui i cinghiali si spingono fino in città e investire fondi per delimitare le aree in cui vivono i cinghiali così da impedire fisicamente la possibilità di un loro accesso nelle aree urbanizzate.
🟥Brevi accenni: La “sfattoria degli ultimi” è un rifugio a Nord della Capitale che accudisce circa 160 animali tra cinghiali e maiali salvati da condizioni estreme.
📌L’8 agosto scorso l’ASL (Roma 1), con un’ordinanza, ha stabilito l’abbattimento di ungulati e maiali per il contenimento della peste suina. Più di 220 mila persone si sono mobilitate contro questa decisione firmando una petizione per un ricorso.
📌Innanzitutto, per completezza di informazione, nessun animale della “Sfattoria degli ultimi” ha la peste suina.
📌Ultime nuove: la sentenza si è espressa in favore della “Sfattoria degli ultimi”; nessun abbattimento dei suidi ospiti di quel rifugio, ci sarà. Grande vittoria di civiltà!
🎤 Quello che mi inorgoglisce è che sempre più persone si sensibilizzano su questa questione, come nelle altre, in cui i nostri amici a quattro zampe subiscono soprusi da parte dell’ uomo. Tra l’altro hai stilato un bel programma per le comunali 2021 sulla tutela e la protezione degli animali. Lo so, non siamo in campagna elettorale, ma almeno divulghiamo le meritorie azioni: ci racconti in sostanza le proposte?
R:Le proposte presenti nel nostro programma erano molte e molto articolate. Mi limito qui a menzionare l’esigenza di istituire un osservatorio cittadino sulla tutela e il benessere degli animali ed elaborare un regolamento partecipato, che sono gli strumenti principali per poter attuare politiche serie ed efficaci, in questo ambito. Aumentare la capacità ricettiva delle strutture comunali per evitare l’affidamento a strutture private convenzionate e incentivare le adozioni attraverso protocolli di intesa con associazioni animaliste operanti nel Comune di Roma, potrebbero essere le prime azioni da mettere in campo per arginare il fenomeno del randagismo e offrire una possibilità di futuro, ai nostri amici a quattro zampe.
“Sarò in piazza fino a quando
Avrò l’ultimo respiro, perché
So di essere dalla parte del
Giusto e che le mie idee sono
Idee condivise da tanti”
Tina Costa era nata l’ 11 novembre 1925. A soli 7 anni si rifiutò di indossare la divisa della “figlia di Lupa” così subendo ulteriori angherie dalla maestra fascista. Il suo antifascismo proseguiva anche durante la seconda guerra mondiale che con la sua bicicletta attraversava la linea gotica come staffetta partigiana per portare viveri ed informazioni. Fu arrestata con la sua famiglia rischiando la deportazione a Fossoli. Iscritta al Partito Comunista dal 1944 e poi con Rifondazione. Scomparsa il 20 marzo 20 marzo 2019.
🎤 Abbiamo parlato a 360° sui tanti temi del tuo operato quinquennale di mandato da Presidente del municipio VII. Quindi, non possiamo non parlare dei diritti civili e lgbt di cui, grazie anche alla sensibilità delle assessore Cristina Leo e Elena De Santis, ti sei occupata molto. Infatti il 10 Dicembre 2019 avete inaugurato in piazza Cinecittà 11, nell’area verde, una targa dedicata proprio a Tina Costa.
Purtroppo, la targa ha subito due atti vandalici sotto le feste natalizie del 2019; fortunatamente, viene ripristinata pochi giorni dopo. Il punto è, secondo te, sono atti di quattro cretini, oppure esiste un sottile fascismo postmoderno sotto le ceneri? Che ne pensi di un Ignazio Benito Maria La Russa Presidente al Senato e un Lorenzo Fontana Presidente della Camera?
R: Credo, purtroppo, che ci siano molti giovani che non abbiano ben compreso che cosa abbia significato il fascismo per il nostro popolo e gli orrori a cui i nostri nonni sono stati costretti ad assistere. Forse, la colpa è anche nostra che non riusciamo più ad essere da esempio e una buona guida per i nostri figli.
Per ciò che riguarda i neo presidenti di Camera e Senato, pur non condividendo le loro posizioni politiche, ritengo che siano l’espressione del voto democratico di milioni di italiani e pertanto tali scelte debbano essere rispettate. Per quanto riguarda il giudizio sul loro operato, potremo esprimerlo solo a fine legislatura.
🌈Il 17 maggio è la giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, che viene istituita nel 2007 dall’Unione Europea. Questa data viene indicata come storica, perché in questo giorno nel ’90, dall‘OMS ,l’omosessualità viene rimossa dall’elenco delle patologie: anche se ancora oggi, in 70 Paesi, le discriminazioni restano molte e legalizzate.
🎤 Il 23 giugno 2020, come giunta, avete aderito alla campagna nazionale “Da’ voce al rispetto”: vuoi spiegare di cosa si tratta nello specifico?
R: Come giunta, siamo sempre stati molto sensibili al tema dei diritti civili e, in questi anni, abbiamo voluto sostenere ufficialmente tutte le campagne a loro sostegno. Questo, grazie anche all’immensa sensibilità e attivismo della mia assessora alle politiche sociali e di genere Cristina Leo.
🌈🏳️⚧️BIOGRAFIA DI UNA STRAORDINARIA PERSONA: PRIMA CHE ARTISTA E POLITICA.
Marcella Di Folco nasceva il 7/03/43 nella Roma pariolina e diventava donna quando il “transgender” non esisteva. La storia di Marcella è una realtà autentica che ci insegna l’importanza della libertà. E, come tutte le vite affascinanti e piene di sfumature, è un’alternanza tra gioie e dolori, di lotte e conquiste. Ma anche di fallimenti e tormenti esistenziali, con sprazzi di leggerezza:
“Quando guardo il mio passato, vedo una vita movimentata, talmente piena di emozioni, di avventure e di avvenimenti che se, ci penso adesso, quasi mi sento schiacciata dal loro peso. E, tuttavia, mi reputo una persona fortunata, perché non ha tutti è stata concessa un’esistenza così piena e ricca”. -Disse di sé: “Marcella a soli 8 anni ha conosciuto precocemente il sesso e durante la sua adolescenza già desiderava diventare donna. Frequentava la dolce vita, ancora prima di diventare donna, con un gruppo gay.
Marcello (nella sua vecchia identità) frequentava i locali simbolo di via Veneto e quelli gay come il “Pipistrello”. È stata anche attrice e volto del mondo della cultura italiana: era caratterista in diversi film di Fellini (Satyricon, Amarcord-Nel ruolo del Principe) poi Rossellini, Petri e Monicelli.
Negli anni ’80 si recò a Casablanca e con un’operazione da Marcello diventò Marcella:
“Con l’intervento quella smania si è bloccata. Anche se ancora avevo la barba ed un’identità maschile sui documenti. Finalmente ero me stessa. Così ho acquistato una serenità che mi ha consentito di uscire allo scoperto e, più tardi, di impegnarmi anche su questioni sociali e politiche”
Queste riflessioni di Marcella chiudono la sua parentesi maschile per dare di sé stessa l’immagine da lei sempre sognata. E nelle ambizioni non si può essere timidi di fronte all’essenza del proprio io più profondo. Quindi, Marcella si trasferì a Bologna e per un periodo si prostituiva in strada: costretta senza alternative. Non si è mai pentita e né vergognata di essere stata anche una “puttana”.
Lo scandalo non è nell’atto. Ma è nel giudizio morale di chi non approfondisce e di chi sentenzia attraverso la propria ignoranza. Marcella Di Folco fu la prima trans al mondo ad essere stata eletta ad una carica pubblica. Divenne quindi icona del movimento Lgbt+ e volto significativo della lotta per i diritti civili negli ultimi 40 anni. Nel 1995 fu consigliera comunale di Bologna nelle file del Partito Radicale.
Poi fondatrice del MIT(Movimento Identità Transessuale) di cui divenne presidente.
La paladina dei diritti egualitari ci lasciò nel 2010 dopo aver vissuto molte vite e tutte in maniera intensa e dignitosamente propria.
Paola Riccardi.
🎤 Ho voluto approfondire la figura di Marcella Di Folco perché un profilo del genere rappresenta l’essenza di cosa sia vivere molte vite ed essere protagonista a pieno titolo del dolore e della gioia: della pesantezza e della leggerezza nella stessa esistenza. Hai dato significativi segnali di sensibilità sul tema dei diritti egualitari. Uno degli esempi concreti è l’area antistante al Municipio: colorando il 17 maggio dell’anno passato le panchine lgbt+. Per poi il 7/09/21 dedicando a Marcella Di Folco il nome del giardino. Voi, come Municipio, avete dato una forte impronta sul tema dei diritti civili, in maniera meritoria, ti senti di dire lo stesso anche da parte dell’allora Sindaca Raggi, di essersi impegnata?
R: Come Giunta ci siamo esposti molto, sul tema dei diritti civili, anche con attività molto concrete, come l’apertura di una casa di semiautonomia per persone LGTB+ costrette ad abbandonare le loro famiglie e le loro case. Sinceramente, non credo che lo stesso sia stato fatto a livello centrale, ma non sta certo a me giudicare.
Articolo di Paola Riccardi
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