Il Quartiere Calcatore si trova collocato nel settore Nord Ovest della città di Terracina (LT) ed è anche, in termini temporali, il più recente. È divenuto in pochi anni un quartiere molto popoloso ma, all’aumentare della popolazione residente, non è purtroppo corrisposto un adeguato incremento dei servizi essenziali e questo ha portato delle aspre polemiche che hanno travalicato le varie Giunte Comunali, fino ad arrivare ad oggi, ed ancora la situazione sembra lontana dal risolversi, con notevoli difficoltà per i cittadini residenti: difatti, il quartiere è stato trattato sempre come un dormitorio, nonostante le promesse della politica locale e specie di alcune compagini in particolare FDI e derivati civici; i quali, non perdono occasione ad ogni elezione per venire nel quartiere, a propinare soluzioni immediate, che poi si rivelano come le solite “promesse da marinaio” disattese puntualmente.
Emblematica e, a tratti surreale, la situazione degli uffici non ancora consegnati, ma usati puntualmente, specie nell’ultima campagna elettorale, come “fiore all’occhiello” di una amministrazione “capace” (si fa per dire), nonostante il Covid e mille difficoltà a portare avanti le varie opere cittadine. Ennesima promessa disattesa: difatti, ad oggi, i suddetti uffici risultano vuoti ed in totale stato di abbandono, in larga parte anche esposti alle intemperie.
Gli uffici in questione, fanno parte di un complesso più ampio, composto da varie strutture, fra cui case e locali commerciali ed è al momento l’unico plesso servizi nel quartiere. Tralasciando le varie polemiche sulla sua realizzazione (le quali meritano un altro e dispendioso approfondimento), resta il fatto che i fantomatici uffici non consegnati, siano solo la punta di un iceberg più grande di opere promesse, e a distanza di anni non ancora compiute.
Il 6 dicembre 2014 si fece avere ad una testata on line locale, tale comunicato: “Attraverso gli organi di stampa (radio, tv e giornali quotidiani) ma anche veicolando le notizie sui mezzi di comunicazione che il Comune gestisce (sito internet www.comune.terracina.lt.it e pagina Facebook), i cittadini sono informati del fatto che l’amministrazione comunale ha dato il via ad una grande operazione finalizzata a incrementare e migliorare l’impiantistica sportiva.
Per questo virtuoso percorso l’Ente di Piazza Municipio ha stipulato un protocollo d’intesa con l’Istituto del Credito Sportivo, il quale si è impegnato a stipulare mutui a tasso agevolato nella misura massima di 3.000.000,00 di euro.
Tra i diversi progetti in cantiere, interessante è quello di realizzare nel popoloso quartiere del Calcatore, su terreno di proprietà comunale, una palestra polidisciplinare.“
La costruzione di un impianto sportivo anche per il Calcatore – afferma l’assessore alla nuova impiantistica sportiva Gianfranco Sciscione – deriva sostanzialmente da due ragioni. La prima, è di dotare una popolosa zona della città, urbanizzata dagli anni ottanta e sprovvista di una dotazione adeguata di servizi, di un impianto coperto polidisciplinare di “base”, caratterizzato da funzionalità essenziale e conseguenti calibrati costi. La seconda, consiste nell’esigenza di decongestionare l’odierno Pala Carucci che non riesce assolutamente a rispondere alla domanda di ore/palestra, in particolare per l’utilizzo dell’utenza giovanile e della terza età. Anche nella fattispecie – termina l’assessore Sciscione – “l’Ufficio tecnico comunale, ha predisposto un piano di fattibilità, che prevede un costo di realizzazione di 432.526,80 euro”. La delibera di Giunta comunale è stata trasmessa agli uffici preposti, che tra gli altri adempimenti provvederanno anche a inviare la domanda di mutuo agevolato all’Istituto per il Credito Sportivo. Così, come prevede il protocollo d’intesa, in illo tempore stipulato.”
Ad oggi, nel 2022, nulla di tutto ciò ha ancora visto la luce, ma non è tutto: nel 2017, sempre la Giunta a guida Procaccini, FDI fa diramare tramite l’Assessore di riferimento questo comunicato stampa: “Il Calcatore è uno quartieri di Terracina con la più alta residenzialità che, però, patisce una evidente carenza di servizi alla quale intendiamo ovviare. La realizzazione di nuove strade di accesso e la sistemazione della viabilità, finanziati con 2,5 milioni tempo addietro, per il completamento dei servizi di accesso alle case popolari e 167, si bloccò a causa di una serie di problemi relativi agli accordi funzionali e alle difficoltà per gli espropri. Nel marzo 2015, insieme all’ex assessore Ezio Longo, si riuscì a trovare un accordo di massima con le Ferrovie, per il passaggio della strada, ma l’avvento del Commissario Prefettizio fermò di nuovo il tutto, con la Regione intenzionata a revocare il finanziamento”.
A spiegarlo è Pierpaolo Marcuzzi, Assessore all’Urbanistica ed Edilizia di Terracina: “Appena assunto l’incarico da assessore all’Urbanistica, mi sono attivato per non perdere definitivamente il finanziamento e, dopo un anno di incontri e di sistemazione di tutti gli atti della concessione del finanziamento con gli Uffici Regionali, stiamo completando l’iter per poter mettere a gara i lavori di un’opera importantissima per la città di Terracina. Quasi sicuramente per la fine dell’anno si potrà sottoscrivere la convenzione con le Ferrovie che permetterà di iniziare i lavori di un primo lotto funzionale che prevederà il collegamento tra via Napoli e via Calcatore, subito dopo la fine dei binari della stazione di Terracina. Inoltre, in questi giorni sono ripresi i lavori di intervento per il completamento e la riqualificazione dell’insediamento residenziale, Piano Zona 167 Calcatore. Anche in questo caso, dopo un periodo di stasi, si è riusciti a trovare la soluzione per far ripartire un cantiere che prevede parti commerciali, residenziali ed uffici comunali, un teatro e una scuola, oltre a parcheggi ed opere primarie. Nelle scorse settimane il Comune di Terracina ha rinnovato il permesso alla società consorzio Calcatore Domani per il completamento di tutte le opere previste nel progetto i cui lavori iniziarono nel 2010. Ad inizio 2018 inizieranno anche i lavori per la tensostruttura all’angolo di via Ottavia e via Marcia, opera che ottenne i finanziamenti nel dicembre 2014 dal Credito Sportivo e che si bloccò nell’anno commissariale a causa della mancata variante per la destinazione dei terreni. La nuova giunta Procaccini ha provveduto al completamento del progetto e alla pubblicazione degli atti di richiesta di variante. Entro il 20 settembre saranno consegnati gli elaborati alla Regione Lazio e dopo 90 giorni si potrà procedere con la gara per la realizzazione di una nuova tensostruttura, un servizio per il quartiere e opportunità di decongestionamento per il Pala Carucci. Inoltre, nei pressi della tensostruttura, sarà realizzato un parco giochi pubblico con un campetto polivalente in cui si potrà liberamente giocare all’aperto a calcetto, basket e pallavolo. Quest’ultimo intervento rientra in una serie di lavori che, insieme al delegato allo Sport Stefano Alla, stiamo prevedendo per tutto il territorio Terracinese per un importo di poco inferiore ai 2 milioni di euro, disponibili grazie ad un mutuo richiesto a tasso zero al Credito Sportivo per il progetto “Sport Missione Comune”. Insomma, si sta giungendo a compimento di un percorso che consentirà al quartiere di avere il collegamento tra via Napoli e via Calcatore con strade, marciapiedi ed illuminazione, Uffici Comunali, teatro, asilo, appartamenti, negozi, parcheggi, giardini, una tensostruttura polivalente e un parco giochi attrezzato”.
Tensostruttura? Variante stradale? Scuola materna? Teatro? Verde pubblico? Servizi? Oggi nel 2022 siamo ancora in alto mare, tant’è che perfino la Via Stradone della Valle, che collega il quartiere con la città, è sprovvista di marciapiedi ed è spesso allagata, oltretutto è molto pericolosa e non sono mancati gli incidenti gravi.
Ad oggi, solo una minima ed esigua parte di tali faraonici progetti è stata realizzata, tant’è che il 23/02/2020, su Latina Oggi, noto quotidiano locale appariva questa notizia: “Sono pronti gli uffici pubblici destinati al Comune nell’ambito del Programma di riqualificazione urbana del Calcatore. Il 24 febbraio la commissione di valutazione sarà sul posto, ma la cosa è fatta. A dieci anni di distanza dal permesso di costruire, dopo difficoltà e ritardi sulla data di consegna, il consorzio “Calcatore Domani” rilascia l’edificio, che sarà in gran parte occupato dagli uffici comunali dei dipartimenti di Urbanistica e Lavori pubblici e dalla nuova sede dell’Inps, che il Comune ha voluto “salvare”. Ascensore, garage con cancello automatico per i dipendenti, open space con grandi vetri. E un grosso piano interrato destinato ad archivio comunale cartaceo .«Siamo orgogliosi» dice l‘ingegner Rodolfo Marigliani, coordinatore del progetto. «Per noi si tratta di un risultato incredibile, passato per mille difficoltà e una crisi globale del settore».
Il Pru Calcatore è un cantiere enorme. Le case realizzate sono state quasi tutte vendute, ma la parte commerciale, l’ingegnere, costruttore di lungo corso, non nasconde abbia incontrato delle difficoltà: «La suddivisione in lotti ci ha salvato. La crisi è arrivata insieme al permesso a costruire, nel 2010, a cui si sono aggiunte moltissime difficoltà, sia di carattere burocratico che infrastrutturale. Degli acquirenti ancora restano in stand by per via dell’assenza dei collegamenti stradali». La Stazione-Mare, infatti, non è mai arrivata e i circa 2,5 milioni di euro della Regione sono andati persi. E senza collegamenti l’investitore resta scettico. «Noi siamo andati avanti ma il valore di vendita è determinato anche da quello».
Di 28 locali adibiti a negozi, 5 sono stati venduti. Il Conad aprirà presto un bistrot, e un’area enorme dovrebbe ospitare altre attività commerciali. In qualche caso siamo ancora alle fondamenta. Ma gli operai sono al lavoro: «Ci ha salvato il Piano casa. Altrimenti con tutti uffici sarebbe stato un deserto» dice Marigliani. pensando al progetto iniziale. Entro giugno, dice di riuscire a consegnare anche la sala polivalente al Comune. «Ma non era un teatro?» chiediamo noi.
No, le richieste sono cambiate. Niente da fare, invece, per la scuola materna. «Il Comune ha perso il finanziamento» dice Marigliani. «La Regione aveva stanziato 250 mila euro». Tantissimi, invece, i parcheggi interrati, lontani dalla vista. Ma anche qui, importante sarà completare il programma.
Intanto, gli uffici comunali dovrebbero finalmente portare movimento in un quartiere che fino ad oggi, se si eccettuano i negozi che sono nati, è rimasto sostanzialmente un dormitorio. Sui ritardi di esecuzione, il Consorzio si difende. «È stato un percorso pieno di ostacoli, su questo progetto i privati hanno investito quasi 10 milioni di euro. Ma su questo ci sederemo a tavolino quando sarà il momento». Un fatto è certo, parliamo di un’opera mastodontica. Quasi una “city” di periferia. In una cittadina di provincia, forse, un po’ troppo.
“Il tutto c’è da dirlo è stato poi sbandierato in campagna elettorale, avvenuta a settembre dello stesso anno, ma purtroppo nonostante i proclami del Sindaco, del Vicesindaco e di alcuni Consiglieri nulla di ciò si è visto, gli uffici rimangono chiusi ed in stato di abbandono, del Teatro non si vede l’ombra, come d’altronde della Scuola materna, nulla da fare neanche per la tensostruttura e per la variante stradale, ma i soldi di tali finanziamenti che fine hanno fatto? Calcatore per ora rimane un quartiere senza servizi, e ciò lo dimostra anche l’interrogazione presentata in Regione dalla Consigliera Gaia Pernarella ( M5S ) nella quale si sottolinea con forza il mancato adempimento di tali piani di urbanizzazione sottolineando, inoltre “Venti anni di abbandono, degrado, promesse mancate o colpevolmente in ritardo rispetto agli accordi sottoscritti”.
Le Amministrazioni a guida FDI hanno trattato e trattano tutt’ora il Quartiere Calcatore come bacino di voti, dimostrando poco interesse per le condizioni di vita dei suoi abitanti.
Articolo di Riccardo Esposito
NOTA A MARGINE: Dopo un colloquio telefonico con il Vice-Sindaco Piepaolo Marcuzzi, pubblichiamo una sua dichiarazione in merito:
“Nell’accordo di programma Calcatore, il privato, in cambio di cubature residenziali, direzionali e commerciali, deve realizzare per il Comune di Terracina uffici, struttura polivalente, parcheggi e una scuola materna, per un valore di 1.800.000 Euro di opere. Il privato, per l’accordo di programma, non ha preso un solo Euro da Regione e Comune. Chi afferma o scrive il contrario, pubblica pesanti falsità.”
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