La travagliata storia della Biblioteca Adriano Olivetti di Terracina (LT) sembra non trovare una soluzione. Ormai è passato molto tempo da quel fatidico 5 maggio 2021 in cui si decise per la definitiva chiusura (ufficialmente per urgenti lavori a tutt’oggi mai iniziati). Questa situazione è stata solo l’epilogo di una lunghissima serie di vari disagi che negli anni si sono perpetrati e di cui la politica non si è mai interessata se non nelle campagne elettorali.
Infatti specie negli ultimi anni sono cominciate a sorgere alcune problematiche che via via, oltre ad accumularsi a quelle già pre esistenti si sono oltremodo amplificate: prima fra tutte, il pensionamento del personale, che ha mano a mano ridotto anche gli orari di apertura, problema parzialmente ovviato integrando i ragazzi del servizio civile i quali, coadiuvati ai Bibliotecari rimasti sono riusciti, per un periodo, a rendere la fruizione della stessa decente. Poi il tutto è cominciato a degenerare fino all’epilogo attuale.
Si è cominciato con il malfunzionamento dei condizionatori, i quali garantivano un clima fresco durante l’estate, nonostante le varie proteste degli studenti e dei fruitori abituali poco o nulla si è fatto, difatti, perpetrando il disagio; poi, la mancata partecipazione del Comune di Terracina al bando Bibliocultura che avrebbe permesso l’affiancamento dei ragazzi del servizio civile anche per il successivo anno; in più, vennero stanziati dei fondi dalla Regione Lazio per, appunto, la valorizzazione degli spazi culturali, ma il Comune di Terracina fu l’unico a non parteciparvi; nel contempo, lo stesso donava oltre cinquemila euro al fondo per le biblioteche del Mezzogiorno.
C’e da ricordare, inoltre, che tutto ciò è iniziato con l’amministrazione di Nicola Procaccini (attualmente Europarlamentare) e poi con l’attuale amministratrice Tintari, che ne è di fatto e nella sostanza il prosieguo, lo ricordiamo in quota Fratelli d’Italia.
Successivamente si ridusse ulteriormente l’orario di apertura ed i giorni, si arrivò, anzi, si tornò ad aprire a giorni alterni, con notevoli disagi per gli studenti costretti a recarsi presso le Biblioteche delle città vicine, che rimanevano aperte anche di domenica, Sabaudia e Latina in particolare. Poi, sopraggiunse il periodo della pandemia, passato il quale, quasi tutto il personale andò in pensione, impedendo di fatto il ripristino del servizio; nel contempo, pare che si sviluppò addirittura un principio d’incendio nella stessa e, comunque, il bisogno urgente di una ristrutturazione coadiuvata a tali problematiche porto alla chiusura definitiva “ufficialmente per lavori, mai iniziati”.
Così recitava il comunicato stampa dell’Assessore Barbara Cerilli in merito (diffuso sulletestate on line locali): La Biblioteca ‘Adriano Olivetti’ ha bisogno di urgenti e importanti lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza. L’immobile rimarrà chiuso fino a quando non saranno terminati gli interventi”.
“Come prima cosa dovremo procedere al trasloco in altra struttura di tutto il patrimonio librario e multimediale presente nei locali della biblioteca. Successivamente si avvieranno gli interventi di natura edilizia e sull’impiantistica. Per il momento non sarà purtroppo possibile nemmeno assicurare il prestito su appuntamento perchè i volumi verranno temporaneamente custoditi in una struttura/magazzino. Stiamo studiando una soluzione percorribile per cercare di garantire almeno i servizi essenziali. La volontà è quella di fare presto per poter tornare ad esercitare in pieno il servizio della biblioteca della cui importanza culturale e sociale siamo pienamente consapevoli. Per quanto riguarda i volumi collocati nel cortile della biblioteca e all’esterno dei cancelli – ha concluso l’Assessore – un sopralluogo della responsabile ha verificato che non si tratta di volumi appartenenti al patrimonio librario della Biblioteca Comunale. Qualcuno li ha lasciati sul posto”.
Da questo comunicato in poi, uscito il 28 aprile 2020, la Biblioteca ad oggi è chiusa ed in uno stato di perenne abbandono, come anche ammesso nel comunicato, dei testi sono alla mercé di tutti ed esposti alla intemperie, anche se si afferma che non sarebbero parte del patrimonio della biblioteca, resta il mistero su come siano arrivati li.
Passato qualche mese in pompa magna, sempre l’Assessore Barbara Cerilli annunciava (sempre sulle testate on line locali): “Abbiamo deliberato l’approvazione di un progetto importante che riqualificherà la sede della storica biblioteca Olivetti. L’intervento si farà comunque, anche in caso di esito negativo della partecipazione al bando regionale. In attesa che si proceda ai lavori di ristrutturazione della Olivetti, per evitare di lasciare la città troppo a lungo senza una biblioteca, abbiamo deciso di spostare tutto il patrimonio librario presso il Palazzo della Bonificazione Pontina. Questo storico edificio diventerà a tutti gli effetti una sede funzionante della biblioteca del comune. Sarà quindi allestita una sala lettura per la quale è previsto l’acquisto di tavoli nuovi idonei, muniti di illuminazione specifica. Sarà attivato un caffè letterario con la possibilità di utilizzare anche la terrazza del Palazzo della Bonifica che si trova proprio al piano della sala lettura. Stiamo già provvedendo a preparare l’incarico per una ditta specializzata che provvederà al trasloco e alla catalogazione di tutti i volumi presenti nella Olivetti. Al termine dei lavori di ristrutturazione ragioneremo sulla possibilità di mantenere due sedi, magari destinando ad ognuna una propria identità, immaginandone una per i bambini e una più tradizionale”.
L’assessore Cerilli conclude con questa notizia di cui però non si è saputo più nulla: “Abbiamo appena saputo di aver ottenuto il contributo del “Fondo emergenza 2021” per l’acquisto di nuovi libri per la Biblioteca. Abbiamo aderito al bando per un contributo massimo previsto pari a 7 mila euro, invece ne sono stati concessi 9.200. Una testimonianza che la nostra Biblioteca è comunque viva e si continua a lavorare per il suo futuro”.
Interviene poi L’Assessore ai Lavori Pubblici Danilo Zomparelli : “Era importante avere un progetto adeguato in tempi brevi. Ora le energie nostre e dei Dipartimenti interessati saranno rivolte all’adempimento delle procedure e a fare il prima possibile. Ci vorranno certamente dei mesi, ma l’obiettivo finale, cioè la disponibilità di uno o più spazi adeguati per la biblioteca comunale e la loro piena fruibilità, è troppo importante e richiede il massimo impegno da parte di tutti”. Di parole e comunicati ce ne sono stati, ma nulla ad oggi si è mosso.
La politica locale, c’è da dirlo, non si è mai veramente interessata della questione Biblioteca se non durante le campagne elettorali, con promesse puntualmente disattese, la biblioteca rimane in uno stato di abbandono totale e una città turistica delle dimensioni di Terracina rimane senza un servizio fondamentale per la cittadinanza, tant’è che lo stesso Europarlamentare Nicola Procaccini (sotto la cui amministrazione sono iniziati i problemi mai risolti della biblioteca ) fu costretto ad usare l’atrio del Comune per la presentazione del suo libro Cuore di Cuoio, antologia curata dallo stesso, con il contributo dello scrittore Gian Luca Campagna.
Speriamo che, nell’ormai imminente 2022, qualcosa di concreto possa veramente smuoversi e ridare alla cittadinanza un servizio di cui per troppo tempo è stata privata, dall’inerzia e dal finto interesse di chi ha amministrato finora.
Si ritornerà presto sulla questione per futuri e si spera positivi aggiornamenti.
Articolo di Riccardo Esposito
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